REST – Reset Electrical Stimulation Therapy

REST è una terapia di neuromodulazione delle strutture nervose periferiche basata sull’applicazione di una corrente elettrica alternata a radiofrequenza pulsata.
La corrente, prodotta da un generatore di radiofrequenza, viene erogata a mezzo di cannule elettrostimolanti dotate di punta conduttiva, e viene monitorata durante tutto il trattamento da una termocoppia. Tale corrente agisce interrompendo il segnale dello stimolo doloroso, con
l’obiettivo di fornire un beneficio antalgico.

La radiofrequenza è un’emissione elettromagnetica che trasferisce energia nei tessuti; questa energia porta ad uno stato eccitato le molecole, le quali entrano in collisione tra loro, generando calore (effetto Joule). L’energia generata, in virtù del gradiente termico prodotto, è poi responsabile di una serie di modificazioni biologiche che attivano nei tessuti vario genere di reazioni di tipo “stimolativo” o “ristrutturativo”: vasodilatazione, incremento del microcircolo, attivazione della risposta riparativa (citochine, fattori di crescita ed altri), meccanostimolazione endogena ed esogena, denaturazione dei microtubuli assonali rappresentano una serie di elementi che concorrono a spiegare i possibili meccanismi di azione antalgica della terapia. (1)

Come dimostrato dalla ricerca, il sollievo dal dolore dopo il trattamento REST può durare da qualche mese fino, in qualche caso ed indicazione particolare, a quasi un anno, durante il quale, molto spesso si riesce a ridurre l’assunzione farmacologica. (2)

Alcune applicazioni della metodica sono state validate dal NICE (The National Institute for Health and Care) e dalle società scientifiche algologiche di riferimento internazionale (INS, WIP, Federdolore).

Una ricerca su PubMed evidenzia come dal 2010 ad oggi siano stati pubblicati 739 articoli scientifici in merito al trattamento di diverse sintomatologie algiche con la radiofrequenza pulsata, aumentando quindi notevolmente il campo di applicazione e l’interesse di questa metodica, che nel decennio precedente annoverava al massimo 5/10 pubblicazioni per anno. (3)

  1. Ultrastructural changes in axons following exposure to pulsed radiofrequency fields. Erdine S1, Bilir A, Cosman ER, Cosman ER Jr.
  2. Karaman H, Tüfek A, Kavak GÖ, Yildirim ZB, Uysal E, Celik F, Kaya S
    Intra-articularly applied pulsed radiofrequency can reduce chronic knee pain in patients with osteoarthritis. J Chin Med Assoc. 2011 Aug;74(8):336-40.
  3.  keywords utilizzate “pulsed radiofrequency pain”

LA PROCEDURA


Il generatore di radiofrequenza eroga pacchetti d’onda a parametri predefiniti:

  • Lunghezza d’onda: 20 ms;
  • Frequenza d’onda: 2 Hz;
  • variabile (autoregolata nel corso del trattamento al fine di mantenere il controllo della temperatura)
  • Temperatura controllata: 42°C max.
Guarda la procedura

APPLICAZIONI


La disponibilità di una vasta gamma di forme e dimensioni della cannula assicura un trattamento a tutti i livelli spinali e in diversi distretti anatomici: cervicale, toracico, lombare, sacrale ed intrarticolare. La radiofrequenza pulsata è da anni impiegata in:

  • Diverse condizioni algiche legate all’articolazione della spalla (spalla congelata, periartrite, lesione della cuffia dei rotatori);
  • Sindrome delle faccette articolari Dolore all’articolazione sacroiliaca
  • Dolore al ginocchio (dolore pre-post protesizzazione);
  • Condizioni algiche legate alle articolazioni di mani e piedi (rizoartrosi del trapezio metacarpale, sindrome del tunnel carpale, fascite plantare);
  • Nevralgia GON (great occipital nerve)
Cosa dicono i medici

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