Il ganglio sfeno palatino (SPG) è una struttura chiave nel trattamento del dolore facciale e dell’emicrania…

… In particolare, si tratta di un ganglio nervoso di forma triangolare, appiattita, situato all’interno della fossa pterigo-palatina, al di sotto del tronco del nervo mascellare, accessibile dalla cavità nasale attraverso il foro sfeno-palatino: ha attirato l’interesse dei professionisti che trattano il dolore facciale per oltre un secolo per via delle sue connessioni anatomiche e del suo ruolo nel riflesso trigemino-autonomico.

Le cellule nervose che compongono il ganglio sono infatti strettamente associate al nervo trigemino, che contiene connessioni autonomiche e sensitive: esso svolge quindi un ruolo primario nella fisiopatologia di diverse forme di cefalea in quanto struttura periferica chiave responsabile dell’espressione dei sintomi autonomici cranici.

Le prime procedure risalgono all’inizio del XX secolo e nel corso dei decenni subirono molte evoluzioni: un interessante excursus storico è presente nell’articolo del gruppo di Robbins, pubblicato nel 2016 sulla rivista Headache che descrive le prime esperienze con aghi cannula modificati e precurvati ad hoc  per cercare di raggiungere il ganglio. Recentemente il Dott. S. Eldredge , medico anestesista di Salt Lake City, esperto in terapia del dolore, ha brevettato SphenoCath, un nuovo tipo di catetere intranasale, caratterizzato da una angolatura prossimale unica che permette al farmaco instillato di riempire completamente la fossa pterigopalatina, bagnando completamente il ganglio sfeno palatino, ed evitando di conseguenza una terapia invasiva ed indaginosa che, se effettuata con aghi cannula taglienti, portava a sanguinamenti.

Case Report: Descrizione

Il case report che vogliamo discutere riguarda una paziente donna di 74 anni, affetta da quattro anni da nevralgia trigeminale e sottoposta, senza alcun esito positivo, ad un intervento di microdecompressione vascolare, un DVP (COS’E’) per l’idrocefalo, terapia farmacologica (antidepressivi, anti-convulsivi, farmaci per l’ipertensione, anti-infiammatori non steroidei), radiofrequenza termica continua del ganglio di Gasser, terapia Gamma Knife e Botox. A questo punto le è stato effettuato un blocco del ganglio sfeno palatino sotto guida fluoroscopia, tramite l’utilizzo del catetere SphenoCath®, iniettando 1.5 cc per narice di lidocaina al 2%.

La paziente ha riferito una totale assenza di dolore residuo subito dopo la procedura. E’ rimasta senza dolore per circa sei mesi, durante i quali ha continuato con l’assunzione della terapia farmacologica. Dopo sei mesi ha riferito l’insorgenza di un fastidio facciale senza alcuna manifestazione algica associata. Si è deciso di sottoporla nuovamente ad un blocco del ganglio sfeno palatino con le stesse modalità del precedente trattamento: a due giorni dalla procedura la paziente ha riferito un sollievo totale dai sintomi.

Il blocco del ganglio sfeno palatino tramite catetere intranasale SphenoCath® si è rivelato dunque un trattamento efficace ripetibile, al bisogno, per la paziente con nevralgia trigeminale refrattaria sia alla terapia farmacologica che ad altri trattamenti. La procedura è minimamente invasiva e la paziente ha potuto essere dimessa al termine della stessa. Inoltre la procedura è facilmente ripetibile e non è preclusiva verso altri trattamenti qualora essa non sia efficace.

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