L’avvento di SphenoCath ha velocizzato ed ottimizzato il trattamento delle cefalee favorendo un approccio non traumatico, veloce e sicuro.

Nel 2013 il Dott. S. Eldredge ha depositato il brevetto per un dispositivo medico per il trattamento di diverse forme di emicrania e cefalee (tra cui la cefalea a grappolo), dolori facciali e nevralgie trigeminali.

L’innovazione introdotta da SphenoCath (questo il nome del dispositivo) è stata definita da molti esperti come “l’uovo di colombo” di un annoso quesito: come poter raggiungere il ganglio sfeno palatino in maniera non invasiva? Ovvero evitando di dover ricorrere a procedure chirurgiche od altri interventi comunque non privi di possibili complicanze o sequele?

Prima dell’avvento di SphenoCath, infatti, venivano inseriti, spesso forzosamente, attraverso le narici dei bastoncini tipo cotton-fioc imbevuti di una soluzione spesso a base di anestetico locale in modo tale che qualche goccia del concentrato potesse raggiungere il ganglio con l’obiettivo di ridurre al paziente la frequenza degli attacchi ed il dolore associato (quale cefalee, dolori facciali e nevralgie trigeminali). Questa procedura risultava essere spesso fastidiosa per il paziente che doveva ripetere settimanalmente dei cicli di diverse sedute di blocco con i cotton-fioc della durata di qualche decina di minuti ciascuno.

Figura 1. Trattamento prima di SphenoCath.

SphenoCath ha rivoluzionato questa procedura: il catetere, visibile nella figura sottostante, è costituito di una superficie morbida ed a-traumatica in tungsteno in grado di accedere attraverso la narice in pochi secondi minimizzando il fastidio per il paziente. Attraverso il catetere viene solitamente inserito qualche unità di soluzione anestetica che “bagna” interamente il ganglio, diversamente dalle applicazioni con  cotton-fioc dove solo qualche goccia di soluzione raggiunge il ganglio target del trattamento.

Figura 2. Trattamento con SphenoCath.

Il tutto dura una decina di secondi, come potrete visualizzare dal video del Dott. Chad Stephens, che riassume in maniera chiara quanto da noi fin qui descritto.

Diversi pazienti che beneficiato del trattamento hanno riportato una diminuzione degli attacchi di cefalee e del dolore, nonché una riduzione dei farmaci. La casistica statunitense, dove ogni anno vengono effettuati circa 30.000 casi, mostra come gli eventuali benefici di un singolo trattamento possano estendersi da qualche settimana fino a qualche mese, lasciando al medico specialista la possibilità di ripetere il trattamento al paziente all’insorgenza dei sintomi.

SphenoCath è un presidio medico di classe I ed il suo impiego è possibile solo da parte di un professionista medico sanitario, come scritto nelle indicazioni d’uso del prodotto.

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