In questo articolo, tratto dal lavoro del Dott. Giorgio Mariot, verrà illustrato il razionale di un trattamento di radiofrequenza alla spalla e al ginocchio. Lo stesso che caratterizza le nostre terapie con REST.

Gonartrosi

Lo studio dell’articolarità del ginocchio è la chiave per la comprensione dei meccanismi del dolore.
Mentre i legamenti crociati bloccano i movimenti del ginocchio sul piano sagittale, il punto debole dell’articolazione del ginocchio è rappresentato dai legamenti collaterali che stabilizzano l’articolazione impedendone i movimenti di lateralità.
Le alterazioni artrosiche modificano l’asse femoro-tibiale ed il conseguente varismo o valgismo si ripercuote sulla tensione dei collaterali che con il tempo mostrano segni di infiammazione.

Quando la terapia medica non riesce ad alleviare il dolore della gonartrosi, il lavaggio artroscopico con eventuale sbrigliamento è spesso consigliato. Tuttavia la base fisiologica per il sollievo del dolore non è chiara. Non ci sono prove che l’artroscopia curi o arresti l’osteoartrosi, pertanto abbiamo condotto uno studio randomizzato e controllato verso placebo per valutare l’efficacia della chirurgia artroscopica del ginocchio nell’alleviare il dolore e migliorare la funzione motoria. Questo studio fornisce una prova evidente che il lavaggio artroscopico con o senza sbrigliamento è equivalente ad una procedura placebo nel migliorare il dolore al ginocchio, mentre il recupero funzionale si è dimostrato significativamente peggiore nel gruppo che ha subito lo sbrigliamento rispetto al gruppo placebo.

Risultati analoghi vengono riportati anche per l’acido jaluronico intrarticolare.
Osservando le radiografie di un ginocchio artrosico in valgismo si vede come il legamento collaterale mediale sia sottoposto a stress da sovraccarico e la palpazione in tale sede evoca dolore. Una semplice infiltrazione con solo 1-2 ml di anestetico in corrispondenza dell’entesi interessata riesce a risolvere il dolore laddove un’infiltrazione intrarticolare necessiterebbe di un dosaggio 5-10 volte maggiore.

Spalla Dolorosa

Il pain generator della spalla si trova nei nocicettori presenti nelle inserzione dei tendini della cuffia dei rotatori.
La cuffia dei rotatori è un complesso muscolo-tendineo costituito dall’insieme di quattro muscoli e dai rispettivi tendini: superiormente troviamo il tendine del muscolo sovraspinato, anteriormente quello del muscolo sottoscapolare e posteriormente i tendini dei muscoli sottospinato e piccolo rotondo. Questi muscoli con la loro contrazione tonica stabilizzano la spalla impedendone la fuoriuscita della testa omerale dalla cavità glenoidea. I tendini piuttosto vasti (circa cinque centimetri) proteggono l’intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la parte superiore dell’omero. La sindrome della spalla dolorosa è riconducibile ad una tendinite della cuffia dei rotatori che trovano la loro inserzione ai lati del solco bicipitale, sulle tuberosità omerali. Anche in questo caso l’infiltrazione di 1-2 ml di anestetico nella sede delle tuberosità omerali risolve il dolore come un’infiltrazione intrarticolare.

Radiofrequenza alla spalla e al ginocchio

Nel dolore degenerativo, è possibile agire sul pain generator mediante radiofrequenza continua e pulsata alla spalla e al ginocchio. Non è ancora completamente chiarito il funzionamento della radiofrequenza, ma considerati gli effetti fisici delle frequenze oscillatorie e le temperature raggiungibili, è probabile che l’effetto sia dovuto al riscaldamento del liquido sinoviale (e di eventuale altra soluzione aggiunta) che diffondendo il calore in tutta la cavità articolare riscalderebbe anche le terminazioni nervose afferenti alle entesi coinvolte, causando il danneggiamento dei mitocondri e microtubuli nell’assone ma mantenendone inalterata la struttura della membrana.

L’analgesia impiega alcune settimane per essere completa e questo può essere spiegato con il tempo necessario all’esaurimento dei neurotrasmettitori nei bottoni sinaptici, non più riforniti attraverso i microtubuli. La restituito ad integrum avviene solitamente dopo parecchi mesi, ma se nel periodo di benessere viene a cessare la sensibilizzazione, sempre presente nel dolore cronico, l’analgesia può prolungarsi ulteriormente.

Ipotizzando questo meccanismo d’azione abbiamo modificato la metodica consueta utilizzando la radiofrequenza continua alla spalla e al ginocchio e mantenendo la temperatura della sonda a 45°C, in modo che l’energia liberata fosse sicuramente lesiva per le piccole terminazioni nocicettive ed il posizionamento della sonda rilevasse la più bassa impedenza possibile nell’intento che il calore non venisse dissipato in strutture solide, ma nel liquido all’interno dell’articolazione. Inoltre, per aumentare l’efficacia della tecnica, abbiamo introdotto mediante l’ago sonda una quantità di anestetico locale pari a 5-10 ml con il duplice scopo di ottenere analgesia immediata e permettere la dilatazione della sinovia.

Risultati ed esperienza clinica

Sono stati valutati i risultati su 26 articolazioni (17 ginocchia e 9 spalle) in cui è stato possibile rilevare il follow up ad oltre 9 mesi. Il 61,5% dei casi ha presentato completa risoluzione del dolore e, nell’88% dei casi, il benessere è durato fra 5 ed oltre 11 mesi. Se ne conclude quindi che la radiofrequenza alla spalla e al ginocchio è una metodica mini invasiva semplice ed efficace nel trattamento dei pazienti con patologie osteoartrosiche. All’occorrenza la metodica, proprio per la sua semplicità e sicurezza nell’applicazione, può essere ripetuta al fine di prolungare il periodo di sollievo dal dolore.

REST – Reset Electrical Stimulation Therapy

La terapia REST da noi commercializzata prevede l’impiego di un generatore di radiofrequenza e di un kit composto da una cannula con punta attiva conducente ed una termocoppia, necessaria per monitorare la temperatura locale raggiunta durante il ciclo terapeutico della durata di 5-15 minuti circa. La novità introdotta dal nostro generatore Thermedico sta nella sua esclusiva progettazione ingegneristica, che prevede la presenza di un doppio display per il controllo della temperatura, che garantisce al medico la possibilità di operare in sicurezza in tutte le tipologie di procedure di radiofrequenza: in particolare questa caratteristica è fondamentale nelle situazioni in cui il nervo da trattare sia misto, ovvero presenti una componente motoria la cui funzionalità non debba essere compromessa da un’esposizione a temperature elevate.

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